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#01 Captainfantastic for FLAT shop Spotify Playlist

Il meglio della musica del 2023 secondo Lorenzo Mondaini

Racchiudere un anno di musica in un’unica playlist è sempre complesso, ma ho cercato di selezionare sia dei nuovi preferiti che alcune sorprese di questo duemilaventitre, spaziando tra generi anche molto distanti tra loro, creando un’esperienza eterogenea che rappresentasse la mia identità, poliedrica ma comunque definita.

Quello che ascolto quotidianamente è direttamente connesso al mio stile, sempre diverso, spesso confuso, sicuramente ricercato. D’altronde musica e moda sono due mondi che vanno in sinergia, l’una ispira l’altra e viceversa, impossibile scinderli. E la dimensione per me non conta mai, in ambo i domini: che sia un act mainstream o indipendente, un brand mondiale o una piccola firma, l’importante sono la bellezza, l’originalità, la sperimentazione, trovando una sorta di coerenza estetica tra le parti.

È per questo che parto dal mio grande amore per l’hip hop, quindi i banger di Drake (sono un fanboy, anche della sua linea Nocta di Nike), Bad Bunny (questo è reggaeton da rivalutare), Travis Scott (il brano “MY EYES” è una chicca assoluta, con il feat di Sampha, autore di uno dei dischi dell’anno), passo per le chitarrone del metal avanguardista dei CELESTE, dei Code Orange e dei Full Of Hell, lo shoegaze dei Nothing, soprattutto l’immortale emo (a volte hardcore, a volte meno) dei nostrani F4 e dei Liquami, concludendo con alcuni brani fuori tema, AmEN! dei Bring Me The Horizon e la nostalgia dei Linkin Park, due miei feticci di cui sono consapevole. Poca elettronica e affini invece, per mancanza di applicazione, ma devo segnalare almeno un brano dai nuovi di Actress e James Blake, mattatori eclettici, oltre a "Washed Away" di Kelela, tra le migliori artiste contemporanee. Grande rilievo anche per il debutto trip hop degli a.s.o. 

Di pari passo si muove lo streetwear, in base al mood del periodo se non della giornata stessa, posso saltare da uno stile più moderno e fresco, legato ai trend del momento della moda urban (dal giaccone tech e i pantaloni baggy alle scarpe da trail, in un grande omaggio al techwear e la subcultura y2k, di cui FLAT Shop è pioniere e punto di riferimento), a un più classico e intramontabile stile relativo allo skating e al punk (pantaloni skinny, sneaker basse, maglie dei merch) da cui non riuscirò mai a distaccarmi, con alcune tinte di british ultrà tra maglie da calcio, Stone Island e le three stripes onnipresenti. Detto questo, Kanye West del 2016 mi manchi.

Di Lorenzo Mondaini aka Captainfantastic.

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